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La gerarchia norrena

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BUONA LETTURA

Prima di tutto va detto che i norreni avevano due diversi tipi di gerarchia: quella vichinga, dei villaggi di vichinghi (lungo la costa, tipicamente) dove comandava un re, che era il guerriero più forte. C’era poi la gerarchia norrena, dove governava un re ereditario e che era strutturata in kinðir, sifjur ed ættir. All’inizio i vichinghi adottarono esattamente lo stesso sistema gerarchico dei non-vichinghi, ma col tempo rimasero solo gli ættir, poiché si crearono dei veri e propri villaggi di vichinghi con una vita guerriera anziché di norreni con una vita civile. Passo dunque a descrivere la gerarchia norrena, poiché include anche quella vichinga. 
Come anticipato prima, si divide in kinðr (“congrega”), sifja (“famiglia”) ed ætt (“clan”). 


Sifja - Famiglia 


È la famiglia genetica norrena. L’unico modo per far parte di una sifja è essere imparentati geneticamente ad un altro membro. 

Kinðr - Congrega - Kindred 


Significa anche “stirpe”, ma, in questo caso, il significato più vicino all’italiano è “congrega”. Difatti, una kinðr è una congrega di persone senza nessun legame genetico né di sangue, e pertanto “momentanea”, dissolubile in ogni momento. Tipicamente le kinðr sono congreghe di religiosi, uniti per celebrare i riti o per discorrere insieme. Ai giorni nostri sono note anche col termine inglese di “kindred”. 

Ætt - Clan 


La traduzione italiana non esiste, perciò ho usato “clan”, perché è effettivamente il clan norreno. Un ætt si crea da un legame di sangue, perciò da una fóstbrœðralagr (fratellanza di sangue) o da un brúðhlaup (matrimonio). Lo ætt, in genere, prende il nome da uno dei fondatori con l’aggiunta di “-ingr” ed “-ungr”, il suffisso per “popolo”: per esempio, in Beowulf è citato lo ætt Wægmunding (Vægmúnðingr in norreno), fondato da Wægmund (Vægmúnðr). Altri casi noti sono lo Ylfingr, clan dei lupi, presente anche nelle saghe islandesi. Un ætt storico celebre è quello di Snorri Sturluson, lo Sturlung. 

Dopo la fondazione iniziale, un membro che voglia unirsi allo ætt deve fare un patto di sangue con uno dei membri, preferibilmente con uno dei membri fondatori. Dato che le fratellanze di sangue possono avvenire anche tra più di due persone contemporaneamente, anche la fondazione dello ætt può avvenire da più persone. Uno ætt esisterà finché anche solo uno dei membri resterà in vita. 

Un capo-ætt si chiama ættingr o ættingja (maschile e femminile). Generalmente il capo-ætt indossa un simbolo di riconoscimento, tipicamente un anello d’oro con il nome o le iniziali o quant’altro dello ætt incise, ma nulla è obbligatorio! Ciò è solo la tradizione. In Islanda erano anche diffusi, tra gli ætt vichinghi, gli elmi con incisi simboli di forza. 

Un ætt poteva venir fondato a 13 anni, in quanto a 13/14 inverni si diventava adulti; tuttavia l’età media era dai 20 ai 25 anni, quando i due fondatori erano già sposati e con figli; e con una discreta esperienza. Ogni membro della sifja fa parte anche dello ætt a cui appartiene un suo consanguineo. Si può far parte di più ætt contemporaneamente, ma ovviamente era considerato alto tradimento, con conseguente vendetta di uno dei due ættir... 

Fonti scritte 


Heimskringla, Beowulf, Edda Poetica, Edda in Prosa, Sturlunga Saga, Vǫlsunga Saga, Skjǫldunga Saga.

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